Davide Valrosso

3-9 luglio / 16-23 agosto: Danza Cannibale

Danza Cannibale

Davide Valrosso
produzione Nina

in collaborazione con ATCL Lazio

Che sia per un’esigenza di sopravvivenza o un rituale magico per onorare o per assorbire la forza del nemico, il cannibalismo ha un fascino potente che ispira anche la letteratura italiana. Il XXXIII canto dell’Inferno di Dante cela e rivela l’antropofagia del conte Ugolino imprigionato in una tetra prigione all’interno di una torre che finì per nutrirsi dei suoi stessi figli. Nel film Salò di Pasolini si racconta la storia di quattro reporter che si avventurano nella giungla amazzonica per cercare “gli ultimi selvaggi” ma faranno ritorno solo le pellicole contenenti il materiale da loro girato. Dalle terribili scene di violenza girate dai quattro reporter ne scaturisce la loro cruda colpevolezza, sono loro infatti a incendiare i villaggi, a uccidere gli indigeni, a stuprare le ragazze, al solo scopo di girare filmati sensazionalistici e attribuire poi gli orribili fatti di sangue alle usanze dei “selvaggi”. Alla fine del loro viaggio però vengono uccisi e divorati, e il film ci lascia prima dei titoli di coda con una frase emblematica di uno dei protagonisti “mi sto chiedendo chi siano i veri cannibali”. Ma la prospettiva che andremo è indagare è quella di Strauss, il quale dimostra come la credenza in un cannibalismo universale, distinto da pratiche rituali o di sopravvivenza effettivamente osservate, rappresenti un mito di cui si servono i membri di un gruppo per rivendicare il proprio diritto al monopolio su tutto. Il cannibalismo si viene quindi a configurare, come segno tangibile della stigmatizzazione del diverso, di quel processo di produzione dell’alterità attraverso il quale passa la creazione della propria identità. Oggi in un mondo sempre più nichilista dove dilaga un delirio di diffidenza, un’ossessione del concetto di identità, potrebbe essere utile capovolgere questa prospettiva distruggendo i nostri confini, smettendo di avere il terrore di smarrirci, di dissolverci, e lasciandoci finalmente inghiottire.

 

Periodi di residenza
3 – 9 luglio e 16 – 23 agosto 2023
Teatro Il Rivellino – Tuscania e Teatro Comunale di Canino
TWAIN

Prova aperta
23 agosto 2023 h 18.30
Ex Tempio Santa Croce – Tuscania