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Riconoscimento Centro di Residenza Multidisciplinare della Regione Lazio 2022

Riconoscimento Centro di Residenza Multidisciplinare della Regione Lazio 2022

PERIFERIE ARTISTICHE e i quattro soggetti promotori del progetto Twain (capofila), Settimo Cielo, Vera Stasi e Ondadurto Teatro sono lieti di annunciare per l’annualità 2022 il riconoscimento come Centro di Residenza Multidisciplinare della Regione Lazio attraverso la vincita dell’ “Avviso Pubblico per la presentazione di progetti per un centro di residenza in materia di spettacolo dal vivo nella Regione Lazio, ai sensi della L.R. 15/2014, art. 3, comma 3, lettera a)” e ai sensi dell’ ”Accordo di Programma interregionale triennale 2022-2024, in attuazione dell’articolo 43 “Residenze” del D.M. 27 luglio 2017 n. 332 e s.m.i. “.

Nell’anno in corso il Centro si propone una nuova operatività così come una re-definizione del suo significato di avamposto territoriale legato alle Comunità e luogo di rigenerazione culturale, osservatorio a supporto delle emergenze artistiche.

Per due anni le realtà associate del Centro hanno dovuto fronteggiare singolarmente e collettivamente, l’inattesa crisi e le difficoltà emergenziali, economiche e relazionali che hanno colpito il nostro vivere quotidiano e, in particolare, lo spettacolo dal vivo.
Nel momento attuale dove l’urgenza pandemica  sembra dare una relativa e, speriamo, non momentanea  tregua, possiamo affermare che, pur tra le difficoltà, le Residenze hanno dato come non mai ossigeno alla ricerca e che – grazie al sistema creato dalle Istituzioni ma anche a riflessioni e orientamenti scaturiti dal confronto interno al Coordinamento dei Centri di Residenza e AnT, nato dalla reale necessità di comprendere ed elaborare il presente – hanno fatto da argine alla crisi di una parte del sistema spettacolo, rendendo virtuose  e innovative alcune strategie generate dalla necessità.
Tuttavia, l’oggi ci vede ancora esposti a incertezze e pericoli che il mondo intero credeva di avere consegnato al passato: oltre al virus che si è introdotto nelle nostre vite obbligandoci a mutare le nostre abitudini, a limitare le nostre libertà, si sono aggiunti quelli di una guerra brutale dagli esiti incerti e dalle conseguenze incalcolabili.
Il Centro di Residenza si propone di fare fronte a questa complessa situazione esercitando la sua funzione primaria di casa aperta, dove i cittadini possono ritrovare il senso di una comunità e gli artisti ancora distillare, dalle difficoltà del momento, quel balsamo benefico che cura le ferite sociali che è l’Arte, divenendo un Baluardo a difesa della vita civile, di cui sentiamo tutto il significato profondo e la responsabilità.
PERIFERIE ARTISTICHE oggi, come in futuro, sarà un luogo di residenza e resilienza, una casa che si fa fortino a proteggere la funzione catartica dell’arte che non può certo sciogliere i nodi dei conflitti internazionali ma può aiutare gli individui a superare quelli interni, a dare sollievo ad ansie e paure, difendendo il diritto di tutti ad attingere a momenti che, grazie alla bellezza, diradano le ombre del nostro quotidiano.

Il primo dato sul programma annuale è la presenza di percorsi interni e condivisioni di residenze (attraversamenti) tra le sedi del Centro, espressione di un sentire comune delle direzioni artistiche e conferma dell’unità progettuale del Centro. Altro elemento unificativo è la messa a fuoco di una metodologia di scelta che privilegia il Bando in Rete, delineando così una strategia di relazione con il mondo del teatro contemporaneo che vede alleanze, collaborazioni e partenariati estesi capillarmente sul territorio nazionale e importanti connessioni con l’extra-nazionale. Questa strategia porta il Centro a un’effettiva immersione nel reale di cui il teatro è specchio per sua propria natura. Ne è testimonianza vibrante la ricerca dei gruppi ospiti nel 2022, accumunati da filoni espressivi contigui.

I progetti, espressione della giovane creatività, rispecchiano tutti il clima del momento. A volte questo avviene in modo drammatico e diretto, anche se illuminato, nonostante tutto, da una luce di speranza, come nel caso di Sentiero del gruppo ucraino Tre/TPN, ricerca artistica che si riflette nel reale nella ricerca di una nuova vita, in cui continuare ad esistere come artisti e come persone. La residenza condivisa tra TWAIN e Settimo Cielo, proseguo di una collaborazione nata con il Progetto MIR/Residenze per la pace, si accosta, anche per la sua genesi internazionale, a Ines di Andrea Fabi dove, però, in un tono da Dark Comedy, il “sentiero” percorso è all’incontrario, e anziché aprirsi alla speranza porta a una conclusione senza appello: l’uomo è destinato alla sconfitta. Sconfitti, in generale, paiono un po’ tutti i personaggi che danno vita alla narrazione delle residenze. Dagli under 35 selezionati da Powered by Ref emergono: senza titolo – macher ses mots dove il conflitto è generato a partire dal linguaggio e le parole non bastano più a definire le cose, Il dilemma dei cento girasoli fotovoltaici dove i dialoghi dei protagonisti avvengono su un Pianeta che è principale e definitivo sconfitto della nostra insensatezza e di nuovo sconfitta è la società del lavoro e dell’impegno sociale in CA-NI-CI-NI-CA, affresco sul cinismo e lo sfruttamento. Se in Crangon Crangon i danzatori esplorano un mondo pieno di incertezze perché vi si procede andando “all’indietro” verso cioè quello che è “non visibile” e quindi ignoto, in Entanglement gli interpreti, come due particelle che entrano nello stesso stato quantico, possono agire perché connessi da un legame indissolubile che colma il vuoto della distanza fisica. Una rissa – ovvero come ci sono finita io qui investiga e si interroga sulle paure, sui conflitti, gli smarrimenti e le incertezze, generati dal mondo contemporaneo, utilizzando diversi linguaggi espressivi dal teatro d’attore, al video,  alla danza, introducendoci in un mondo, quello dell’illusione, della magia, della multidisciplinarietà circense, di due progetti di matrice internazionale: I Racconti dell’illusione della Compagnia Oltrenotte, dove i diversi codici si intrecciano per dare vita a un’arte surreale e Llabyellov che del surreale fa manifesto fin dal titolo, in cui  l’artista italo-francese Carlo Cerato gioca con la manipolazione di oggetti improbabili costruiti ad hoc sul filo delle leggi fisiche. Infine, sempre in ambito multidisciplinare, tra ricerca coreografica, field recording e documentario Il paradigma dell’insetto, indaga le radici ideologiche su cui si è strutturata la nostra società, interrogandosi sulle molteplici possibilità di incarnazione del concetto di forza.

Sottolineiamo come la scelta dei bandi in rete e in partenariato, garantisca a tutti i progetti quella continuità, circolarità e visibilità che, in particolare in questo momento così denso di difficoltà, deve essere messa tra le priorità dell’offerta del “sistema residenze” e, più in generale, del sistema spettacolo, in risposta alla stagnazione delle opere e alla difficoltà di emersione dei nuovi talenti.

L’ossatura del progetto, in questa come in tutte le annualità, è costituita dalle iniziative per il pubblico, intendendo con ciò non tanto la spasmodica ricerca di ampliare una platea che ha il diritto di scegliere se e come andare a teatro, ma di lavorare per la cittadinanza, offrendo come alternativa la qualità, l’accoglienza, il senso di esperienze uniche ed emozionanti, come quello di partecipare attivamente alla genesi di un’opera, tutelandola con il proprio sguardo. Il Centro propone un insieme di azioni formative innovative, anche create in collaborazione con i partner e con le reti di cui esso è elemento attivo e soggetto promotore. A tali azioni tese allo sviluppo dell’emergenza artistica, corrisponde un coinvolgimento del territorio a suggellare un patto co-creativo con i luoghi e la comunità che li abitano, elementi virtuosi di un confronto che diventa tratto poetico e insieme elemento connotativo del Centro di Residenza.