Compagnia EgriBiancoDanza 

11 dicembre: Lo Schiaccianoci

Lo Schiaccianoci

ideazione e coreografia Raphael Bianco
assistente alla coreografia Elena Rolla
maitre de ballet Vincenzo Galano
luci Enzo Galia
musica P.L.Ciajkovskij
costumi Agostino Porchietto e il costume della fata confetto è stato realizzato in collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti di Cuneo che ha realizzato i bozzetti
elementi scenici Mario Bianco e Anna Borgna
danzatori Compagnia EgriBiancoDanza 
produzione Fondazione Egri per la Danza
con il sostegno di MIC – Ministero Della Cultura, Regione Piemonte, Fondazione CRT, TAP – Torino Arti Performative
spettacolo per famiglie

11 dicembre 2022 h 18.30
Teatro Comunale di Canino
TWAIN

“Lo Schiaccianoci” apparentemente è il balletto meno drammatico della trilogia di Ciajkovskij, ma in realtà è un percorso di crescita, di scelte e di distacco dal mondo dell’infanzia. Le inquietudini della giovane Clara sono le inquietudini di bambini che si affacciano alla vita adulta, distaccandosi dal loro mondo fantastico, dalla protezione dei propri feticci. In questa mia versione, liberamente ispirata all’omonimo balletto, La Fata Confetto sarà il personaggio guida che conduce Clara e gli spettatori fra dolci e doni misteriosi, in una progressiva maturazione attraverso la scelta di sorprese non sempre felici ma utili, e dove i topi rappresentano l’anima nera, i fantasmi e le inquietudini di una giovane fanciulla ignara ancora di sé. Sulle note della straordinaria partitura di Ciajkovskij, ho immaginato un nuovo percorso per Clara, saldamente legato, a livello coreografico, alle radici classico – accademiche pur essendo un balletto dall’impianto contemporaneo, sfrondando la narrazione da tutti o quasi gli episodi del primo atto. Lascio al centro dell’azione la notte di Natale, la magia, i sogni e il senso di smarrimento di Clara in un labirinto speculare fra mondo onirico e realtà, in un caleidoscopico ed elettrizzante gioco di scelte per trovare la strada giusta e riscoprirsi adulta. Un balletto dedicato ai bambini dei quali non sempre cogliamo l’enigmatico groviglio di emozioni, incertezze e sentimenti.